Oggi vorrei dare spazio nel mio blog a una lettura che ho portato a termine nel week end. Si tratta di una libro breve, adatto a una giornata di relax in cui volete esplorare una dimensione diversa e concludere la storia in poche ore, sono circa ottanta pagine.
Chiavi di riserva edito con KAPPA VU EDIZIONI in questo caso è la giusta scelta, oltre a essere breve il romanzo è un concentrato di tempo, di emozioni.

Carmen Gasparotto in questa sua opera è riuscita a realizzare un memoir senza cadere nei tipici cliché del genere, lei stessa lo dice di non amare le facili retoriche e i personalismi di certe scritture private. Infatti la scrittrice mantiene un posato distacco che consente al lettore di capire con chiarezza quello che accade e a tratti di condividere alcune emozioni.
A me è sembrato di rivivere precise situazioni legate alla mia infanzia e alla storia della mia famiglia. Lievi sfumature sono state ridisegnate in modo impeccabile nei brevi paragrafi come rapide pennellate piene di forza, tanto da creare dei paradigmi che potremmo dire siano universali tanto esatti.

Il ricordo e la scrittura, per chi ama questa modalità di espressione, sono due lingue che si intersecano e diventano tutt’uno, creano un nuovo corso di eventi, interferiscono sulla realtà. La memoria è quella sulla quale lavora Carmen Gasparotto in questo testo. La vuole proteggere dallo scorrere del tempo e per farlo la fissa cesellando un testo ricco di suggestioni.

Quante volte ci è capitato di vivere situazioni, sentire profumi, ascoltare parole che all’improvviso liberano un nostro ricordo, come fosse una bolla di sapone che risale in cerca di ossigeno per poi scomparire? Non pensavamo di sapere più nulla di quel preciso momento e invece è tutto dentro di noi, tutto quello che abbiamo vissuto e che ci è accaduto nel corso della nostra vita.
Per questioni di spazio e di difesa il nostro cervello, saggiamente aggiungerei, decide di lasciare nell’oblio buona parte delle esperienze vissute, crea una summa di tutto, quel tutto con cui ci muoviamo nel mondo trasportando zavorre o piccoli bagagli d’argento, dipende.
Carmen Gasparotto è riuscita senz’altro, grazie alla modalità scelta del suo racconto, a seminare attraverso il flusso di pensieri e ricordi, una terra piena di germogli. Il racconto si interseca con nette riprese in soggettiva, ci offre così uno spiraglio su una vita, piena di tante immagini ognuna legata, come in un quadro, all’altra.

Le parole si intrecciano rincorrendosi, creando un filo continuo che narra di territorio, di cultura e di persone. Questi tre ingredienti sono stati centrati in modo impeccabile, con una scrittura evocativa e aggraziata che ti conduce per mano e ti fa vedere, letteralmente parlando, le scene, come in un film.

Di cosa parla questa storia? E’ il ricordo di un padre che a tratti è un simile e in altri momenti un essere imperscrutabile, per molti di noi il padre è una figura inafferrabile. Vicina e lontana al contempo.
Il percorso della vita e i cambiamenti che questa porta, i punti di vista che si amplificano e che non ci consentono, crescendo di guardare allo stesso modo alle persone che ci circondano, viene restituito con spietata fedeltà. La famiglia, la crescita e i confronti. Le piccole questioni del quotidiano, le case abitate, ora disabitate. Gli oggetti del ricordo che vengono dimenticati in soffitta, le lettere mai scritte. Di tutto questo, che interessa tutti, parla la storia restituita da Carmen Gasparotto alla memoria e a noi lettori. Io penso custodirò con amore questa grande storia piena di vita e di morte, quelle due certezze che toccano tutti e sulle quali continuiamo a interrogarci.

Consiglio di cuore questa lettura perché di pagina in pagina ci apre un orizzonte, lascia a lungo una sensazione di comunanza e credo mai come in questo periodo, in cui viviamo distanti e concentrati ognuno sulla propria umana disperata corsa, abbiamo bisogno di memoria e di empatia, qui la scrittura risveglia sentimenti umani e questo credo con fermezza sia fare letteratura.

Sarebbe bello conoscere il parere di altri in merito al genere memoir che devo dire già in due tre esperimenti di lettura mi ha restituito molto in termini di riflessioni e di spunti anche letterari.
Grazie per essere passati di qui.
Luciana