Il tuo carrello è attualmente vuoto!
IL MAGO – Colm Toibin
Scrivere delle letture quest’estate mi impegna molto. Sto macinando #libri complice il fatto che ho più tempo, questo mi rende molto felice, perché in molti casi come per #ilmago di cui mi appresto a parlare, i libri che sto leggendo aprono porte verso altri orizzonti, moltiplicano il loro significato e lasciano sedimenti, tracce che col tempo stanno creando un nuovo substrato.
Non mi ricordo in quale romanzo avevo letto delle cellule epiteliali che si depositano in una casa e poi restano per lunghi anni dentro quell’ambiente, anche dopo la morte della persona che ci aveva abitato, rimane polvere di noi. Forse case degli altri? Così mi piace pensare che i libri abitino la mia testa come una seconda casa, qui prendono vita e parte di essi resta imprigionata nel mio inconscio, subconscio, insomma quella zona li della coscienza. Quindi io leggendo, inconsapevole, acquisisco ogni giorno una goccia in più di quello che posso essere, del modo in cui posso pensare. Un rimando, un andare e tornare dall’autore, il suo tempo la sua vita, la mia esistenza il mio futuro e l’adesso, proprio questo istante piccolissimo in cui mi rendo conto di essere cambiata.

Leggendo il romanzo di Toibin, suggerito durante una diretta della #scuolaholden, mi si è aperto un nuovo orizzonte in cui voglio sguazzare. Già so che appena la libreria mi chiamerà per avvertirmi che è arrivato l’ultimo libro ordinato dovrò per forza domandare se hanno una copia di Sud il romanzo si esordio di Toibin. Voglio proprio leggere la sua opera prima, confrontarmi con il suo talento iniziale e soffrire, ovviamente!
Inutile dire che la lettura de Il mago mi ha entusiasmata, una scrittura amabile, quasi mimetica rispetto lo stile di Thomas Mann, ora che sto rileggendo i #Buddenbrook mi rendo conto che la capacità di Mann nel descrivere gli ambienti, i territori e le debolezze umane, a soli ventisei anni nel 1901 quando uscì i Buddenbrook, credo sia inarrivabile. Toibin tuttavia ci fa immergere in un mondo fatto di sottigliezze, sensibilità, pensieri.
TEMA LGBTQ+ETC/ETC
Molto attuale anche il tema delle relazioni omosessuali. Te pulsioni non vengono espresse chiaramente ma sottaciute, i sentimenti sono condivisi solo in superficie eppure presenti e prepotenti come lo sono i pensieri e i desideri segreti.
Poi ho indagato sull’autore, ammetto la mia enorme ignoranza, non avevo mai incontrato prima di adesso Toibin, è stato scrittore LGBTQ+ etc etc… ben prima di queste etichette. Interessante a tal proposito dev’essere la lettura di Love in the dark del 2004.
Lungimirante e aperto è stato a lungo giornalista, da qui la sua indiscutibile capacità di ricerca, per questa ragione non vedo l’ora di leggere Sud, e poi credo andrò avanti con le sue pubblicazioni.
DI COSA PARLA IL ROMANZO?
Il mago è una biografia, un romanzo che racconta attraverso i fatti la vita intera di Thomas Mann, i suoi timori, le nevrosi e le persone che lo circondavano, il tutto infarcito da una sottile analisi psicologica del personaggio che l’autore ha evinto dall’attenta lettura delle opere di Mann. La bibliografia citata a fine libro è fonte di grande ammirazione, un lavoro encomiabile di ricerca sta dietro alla creazione del personaggio di Thomas e di tutta la sua famiglia e ampia cerchia di conoscenti, di questo se ne coglie ogni singola goccia di sudore.

Luci, ombre e penombre hanno attraversato la vita sfavillante di Mann e della sua famiglia, più o meno consapevole della portata del suo successo si è speso, a suo avviso con delle tempistiche non sempre propizie, rispetto la causa degli intellettuali di sinistra, anti fascisti e ebrei durante la persecuzione di Hitler. Per alcuni aspetti la noncuranza delle conversazioni e la convinzione che quell’ometto non potesse ascendere al potere mi ha ricordato l’apatia borghese di cui parla Hermann Broch nei Sonnambuli, autore nominato anche ne Il mago e con cui una delle figlie di Mann sembra aver avuto una relazione extraconiugale, tra l’altro. Ad ogni modo Thomas ha fatto tesoro del buon senso, ha vissuto e combattuto con la sua penna e le sue parole, senza indossare gli eccessi del fratello e del figlio, conservando quel sostenuto rigore da Ancient Regime che lo contraddistingue quasi per tutta la durata del romanzo e probabilmente che lo ha sostenuto per tutta la sua esistenza.
Leggere Il mago fa entrare in un’altra dimensione, dove la discussione è supportata da temi e da impegno politico e sociale, già questo rende il lettore nostalgico visto il panorama, in generale aberrante ma ammetto, ci sono anche sacche di speranza, sparute ma illuminanti.
L’ironia con cui discutono in famiglia i Mann è una salvezza – ho davvero apprezzato la moglie di Mann, Katia Pringsheim che riesce a mettere tutti al loro posto con poche parole e spesso con una battuta divertente – quindi per non allontanarmi troppo da questa sensazione di appartenenza che mi ha pervasa durante la lettura mi sono immediatamente procurata una copia usata dei Buddenbrook, che sto divorando. Già conto di leggere di nuovo la Montagna incantata, romanzo che tratta un tema a me molto caro. Presto ci sarà un’intervista all’autore di cui parlerò anche qui e che vi linkerò in caso possa essere interessante.

AUTORE:
Colm Toibin lascio il link per chi vuole approfondire. E’ di origini irlandesi, il che mi rende il suo stile particolarmente congeniale, non so per quale ragione ma trovo gli autori irlandesi essenziali e con quel piglio di ironia assolutamente imprescindibili per rendere la lettura gradevole e ricca.