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ABEL – Alessandro Baricco
Ho appena terminato Abel, edito con Feltrinelli. Un romanzo che tutti definiscono un western metafisico e confermo, d’altronde ma chi sono io per non sottoscrivere quello che già si dice in ambienti di un certo livello? A parte che si tratta proprio di una storia ambientata in un territorio dimenticato, lontano, una frontiera da attraversare, da sfidare. Forse il confine è anche la vita, giusto per entrare piano nel mood metafisico, appunto, che il romanzo suggerisce.

Intanto ringrazio Baricco perché ha scritto una storia, ad essere onesta ho scoperto di voler leggere proprio storie, vere o inventate che siano, non le cronache biografiche anzi le auto-autopsie che talvolta ci vengono propinate. Voglio leggere una storia che mi porti in un universo lontano e che abbia la potenza magica delle narrazioni, quella di riportarmi da lontanissimo a vicinissimo, a farmi vedere chi sono adesso, chi posso essere domani, insomma quelle storie che hanno molteplici forze propulsive e non un solo nocciolo deflagratore. La letteratura ha questo potere, quasi sciamanico – per restare nell’atmosfera di Abel – ti introduce, attraverso il rito sacro del racconto in una dimensione inaspettata, aliena e al contempo tua, necessaria, ti ricongiunge con quel seme primordiale che è la dentro, in ciascuno di noi, ci fa scorgere il senso profondo delle cose con più lucidità ma anche con più nebbia per rendere il gioco divertente, ci stimola a vedere con occhi nuovi qualcosa che sembrava scontato e che invece, finché non ci pensi non lo è, per niente. Una storia che vale la pena leggere e quella in cui vengono usate parole e immagini nuove, sconcertanti, luminose. Questo è il caso.
Storia – Di cosa parla Abel? Abel è il protagonista, vive in un mondo fatto di pistole, deserto polvere, sopraffazione. Tribù, prostitute, cittadine e piste da seguire. Orizzonti nei quali si perdono alcuni uomini e alcune donne che ci riportano alla memoria altri uomini e donne che abbiamo incontrato, amato e perduto durante la nostra vita e altri che vorremmo incontrare nel “labirinto” che ci aspetta. C’è qualcuno che ci ha mostrato il mondo? Magari con noncuranza? Come il nonno di Abel, dove possiamo trovare la nostra sella se non vivendo a nostra volta? Non esiste nessuna sella uguale all’altra, indifferente il cavallo che cavalcheremo, dovremo fare i conti con la storia che intaglieremo e tatueremo su quella pelle, sulla nostra pelle. Responsabili di quello che desideriamo e di quello che facciamo per raggiungere i nostri desideri, ma responsabili oltre ogni misura di ciò che non facciamo.
Questa storia, a mio avviso, parla soprattutto di vita, un’esistenza ai confini del mondo e della realtà. Un essere umano circondato da altri esseri umani ma sovrastato dalla propria percezione di se e della realtà. Il pensiero, come nella vita di ognuno di noi, è un coprotagonista; nei dialoghi si intercetta sempre una terza parte che interviene, la percezione del momento, qui si incastona anche il lettore che sa di essere parte del gioco di rimandi e di battute, leggi e sai che Baricco sta attento al fatto che tu ascolti. Io quando leggo Baricco me lo sento che parla, poco da fare, saranno le centinaia di video che ho ascoltato su you tube, lui scrive ma in realtà ti racconta a voce, quasi fosse seduto infagottato qua sul divano in soggiorno e tu, lettore assetato, stai ammirato dall’altra parte.
Poi in certi momenti non sai bene dove ti porta finché zak, una sferzata di luce ti abbaglia.
Cavolo, è così, pensi e poi riprendi.
Prosegui e poi niente, il romanzo finisce, ma non finisce nemmeno, continua, dentro perché, cito:
Sparare è un modo di esistere, un modo drammatico e raro. Scoprire che non sei all’altezza, questo fa paura. Al confronto morire è una passeggiata.
AUTORE – ALESSANDRO BARICCO

Nasce a Torino il 25 gennaio 1958. Si laurea in Filosofia con una tesi in Estetica e studia contemporaneamente al Conservatorio dove si diploma in pianoforte. L’amore per la musica e per la letteratura ispireranno sin dagli inizi la sua attività di saggista e narratore.
Come saggista esordisce con Il genio in fuga. Due saggi sul teatro musicale di Gioacchino Rossini (Il Melangolo, 1988; Einaudi, 1997). Castelli di rabbia (Rizzoli, 1991; Universale Economica Feltrinelli, 2007), suo primo romanzo, Premio Selezione Campiello e Prix Médicis Etranger, è un’autentica rivelazione nel panorama della letteratura italiana e ottiene il consenso della critica e del pubblico. Seguono Oceano Mare (Rizzoli, 1993; Universale Economica Feltrinelli, 2007), Premio Viareggio e Premio Palazzo al Bosco; il monologo teatrale Novecento (Feltrinelli, 1994) da cui Giuseppe Tornatore trae il film La Leggenda del pianista sull’oceano; Seta (Rizzoli, 1996; Fandango Libri, 2007), portato sullo schermo da François Girard con una produzione e un cast internazionali; City (Rizzoli, 1999; Universale Economica Feltrinelli, 2007) e Senza sangue (Rizzoli, 2002), tutti tradotti all’estero e recensiti dalle maggiori testate internazionali, dal “Guardian” al “New York Times”, da “Libération” a “Le Monde”. Altri suoi titoli sono: Emmaus (2009), Mr Gwyn (2011), Tre volte all’alba (2012), Il nuovo Barnum (2016). Nel 2020 pubblica con Feltrinelli il libro per bambini e ragazzi The game. Storie del mondo digitale per ragazzi avventurosi. Per lo stesso editore esce nel 2021 Quel che stavamo cercando una riflessione sulla Pandemia di Covid-19.
Ritorna al romanzo nel 2023 con Abel. Un western metafisico per Feltrinelli.
Tra i saggi, L’anima di Hegel e le mucche del Wisconsin (Garzanti, 1993); Barnum. Cronache del Grande Show (Feltrinelli, 1995) che raccoglie gli articoli comparsi nell’omonima rubrica curata ogni mercoledì sulle pagine culturali del quotidiano torinese “La Stampa” e Barnum 2. Altre Cronache del Grande Show (Feltrinelli, 1998), in cui sono raccolti gli articoli frutto della collaborazione con “la Repubblica”; è del 2002 Next. Piccolo libro sulla globalizzazione e sul mondo che verrà, mentre del 2018 The Game (Einaudi). Nel 2019 con Einaudi pubblicano The game unplugged.
Compare in televisione nelle trasmissioni culturali “L’amore è un dardo”, sull’opera lirica, e “Pickwick”, dedicata ai libri.
Tra le attività teatrali che lo vedono autore, regista e interprete, dopo i successi di Totem (di cui Fandango Libri ha pubblicato il libro nel 1999, Rizzoli due videocassette nel 2000 e Einaudi una videocassetta nel 2003) e di City Reading Project per il Romaeuropa Festival 2002 che ha dato origine a un volume fotografico (Rizzoli 2003), Baricco ha realizzato Omero, Iliade, in tre serate, pubblicando poi il libro (Feltrinelli, 2004). Nel 2003 pubblica per Dino Audino Editore la sceneggiatura di Partita Spagnola, di cui è autore con Lucia Moisio. A Questa storia (Fandango Libri, 2005; Universale Economica Feltrinelli, 2007), è seguito I Barbari. Saggio sulla mutazione (Fandango Libri, 2006; Universale Economica Feltrinelli, 2008), precedentemente pubblicato a puntate su “la Repubblica”. Infine, datato novembre 2007: una lettura interpretata (e ridotta) di Moby Dick.
Nel 1994 ha ideato e fondato la Scuola Holden a Torino, di cui è preside, e dal 2005 è socio di Fandango Libri.
Fonte www.feltrinelli.it