Prompt di scrittura di Bloganuary
Qual è il tuo animale preferito?

Da piccola odiavo le formiche ma poi ho imparato ad apprezzare la loro tenacia, all’inizio soprattutto grazie alla mitica #formicaatomica che probabilmente in pochi ricorderanno. Ma andiamo con ordine. Mio fratello è sempre stato un grande ammaestratore di animali, compresi insetti, un piccolo San Antonio a cui tutte le creature si volgevano gentili. Con me invece la faccenda si complicava. Una volta avevo conservato un bicchiere di coca cola per bermela a colazione, peccato che sotto il letto, durante la notte una nidiata di formiche aveva fatto un pool party nel mio bicchiere. Molte formiche galleggiavano morte nella mia bibita, altre erano agonizzanti nei dintorni dopo una palese sbornia, qualcuna si muoveva sulle zampette in presa a spasmi, probabilmente lo sugar party non era una loro abitudine, non avevano il fisico delle cicale, erano formiche. In ogni caso, alla fine io mi trovavo senza quell’ultimo sorsetto di coca cola conservato con tanta cura. Tristezza infinita e odio atavico per quelle maledette ingorde, senza dire che, ne ho le prove, quando avevo un anno mi hanno scattato una foto bucolica io seduta e ridente nell’erba, peccato che il mio sederino posava su un formicaio, ho conservato un inconsapevole orrore per le formiche per tutta l’infanzia, verso i nove anni organizzavamo dei campionati di nuoto di formichine in giardino di nonno, non mi spiegavo come mai annegavano quasi tutte. Poi abbiamo smesso perché la pratica ci sembrava crudele, anche se le formiche non ribattevano niente e sembravano poco imbarazzate. Oggi devo dire che, dopo aver lavorato in cucine infestate dalle blatte ai tempi dell’università, dopo aver capito che non mi libererò mai dal terrore degli insetti volanti, soprattutto le vespe, sono tornata con pacifica tolleranza alle formiche. Non mi disturbano più oggi, le formiche, le rispetto e le tollero, per la loro forza, l’organizzazione e l’intelligenza. Quando faccio una passeggiata in bosco, in primavera adoro osservarle che in file infinite trasportano pezzetti giganti di foglie. Adoro scoprire che sono così intelligenti da far tesoro delle loro esperienze. I semi li tagliano a metà per non farli germogliare anche quando si trovano in un ambiente favorevole, addirittura in quattro un tipo particolare, mi pare il coriandolo che altrimenti se spezzato in due riesce comunque a buttare il germoglio. Sono piccole, grandi marroncine, bianche, nere di mille sfumature ma laboriose, corrono e mordono, stipano e organizzano senza sosta. Le formiche mi ricordano mia madre, le amo forse anche per questo.

“La formica è un esempio di serietànaturale.”

ALDA MERINI