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TANTO POCO – Marco Lodoli
Tanto poco è il romanzo breve che ho letto da poco, subito dopo averlo intravisto tra le proposte degli Amici della domenica al Premio Strega ma non è stato inserito nella dozzina, peccato secondo me avrebbe meritato di più.

Trama: non letterale e senza spoiler, solo suggestioni. Amare e restare nell’ombra: proteggere e custodire senza mai esporsi, senza avere l’impulso di rivelarsi, di dire anche solo guardami, ho bisogno di te. È quello che capita alla protagonista del romanzo Tanto poco, bidella di una scuola dove insegna un ragazzo coi riccioli neri, intemperante, ribelle, pieno di sogni. Nella lettura seguiamo lei, che passa quarant’anni a difenderlo dai pericoli, dalle cattiverie, dal mondo, anche a idealizzare quel ragazzo; lo fa in silenzio, di nascosto: perché per avere un attimo di felicità bisogna saper perdere tutto. Compra camice che stira pensando di farlo per lui, riesce anche ad essergli vicina, viene usata, lasciata indietro a guardare la vita di lui che si srotola in successi e poi si appiattisce nella comune esistenza di un professore che perde l’incanto della gioventù, un uomo sconfitto dalla vita come tutti e di certo più della nostra protagonista che, a lato della vita, osserva tutto e tutti.
Matteo è un insegnante, ma anche uno scrittore: quando lo incontriamo in gioventù promette bene, poi però si smarrisce, oppure svela la sua vera natura e anche noi lettori, come le persone che lo circondano ci diamo conto della sua miseria.
La protagonista di questa storia invece non ha mai cessato di amarlo, ma a che prezzo? Per difendere quella rosa bianca dal fango della vita ha dovuto essere inflessibile, feroce, spietata. Rinunciare a tutto.
Marco Lodoli ci porta al centro di un sentimento travolgente che è rincorsa e fuga, smania e tensione verticale, sogno che niente e nessuno deve interrompere: una finzione folle, e proprio per questo più forte di ogni realtà.
Tanto poco è ciò che serve per vivere felici ma in quanto avverbio potrebbe indicare anche quella misura, minima e necessaria per superare la soglia della normalità ovvero di ciò che viene considerato socialmente accettabile: un poco di follia e tutto potrebbe andare perso, un tanto di pazienza e la vita potrebbe scorrere senza lasciare alcuna traccia.
Il titolo è un palindromo dove le quantità non sono semplici misure empiriche ma indici metafisici atti a illustrarci l’essenziale, quel minimo insindacabile dovuto a ogni essere umano al momento della nascita, rovesciato e rovesciabile a seconda della storia di ognuno.
Tanto poco è un romanzo breve che suggerisce la vita degli altri con uno sguardo discreto e che ricorda per qualche verso il romanzo “L’eleganza del Riccio” di Mauriel Barbery ma forse riuscendo a tratteggiare con ancora maggiore nitidezza la solitudine della protagonista, circondata da estranei che non possono vederla perché le maschere, una volta indossate, sono difficili da smontare: questo vale per tutti i protagonisti della storia.
ll lettore rincorre la protagonista e parteggia subito per lei, spera anzi che qualcosa in quella vita possa mutare ma finisce con l’arrendersi alla scelta dell’ invisibilità, forse perché la misura del tollerabile è superata, quel tanto poco che basta per rinunciare ai sogni, anche i libri diventano appannaggio di altre vite e con pudore vengono sfogliati dalla nostra bidella.
L’autore, con l’espediente del monologo crea una voce originale che rievoca persone e situazioni, riesce così a tratteggiare con disarmante delicatezza l’amore impossibile della protagonista, una semplice bidella, per il professore Matteo, bello giovane e promettente scrittore un poco canzonato da Preside e colleghi. La protagonista prova questo sentimento di pura abnegazione per Matteo fin dal loro primo incontro, durerà per quarant’anni. Un sentimento che racchiude in sé la tenerezza e la nostalgia di chi sa che non potrà avere l’altro, un amore che appare univoco e doloroso e che invece evolve, puro ed essenziale per questa donna di cui si cominciano a conoscere i tratti: piccola e dimessa, beffeggiata dalla vita, offesa, vilipesa eppure capace di conservare uno sguardo attento e puro sul prossimo. Sono i suoi occhi che dipingono, con una disarmante onestà la scuola, il paese di Torre Maura, le persone che circondano Matteo e lei, l’indifferenza e le ossessioni di tutti i personaggi si intrecciano in una trama che si fa a tratti chiaroscura.
«Le stagioni passano, le foglie crescono, cadono e ricrescono e tutto cambia. Ma io sono stata sempre qui, ferma, radice piantata in una devozione che forse è amore e forse è solo paura». L’amore abitato da lontano e che non si sporca con la vita, l’amore puro, assoluto, incrollabile e forse cieco. Il nuovo romanzo di Marco Lodoli racconta la passione silenziosa e implacabile di una bidella per un professore che non si accorge di nulla, troppo preso dalle sue ambizioni artistiche, dall’illusione di essere diverso dagli altri, dalle sue piccole vanità.
Decadono con il passare degli anni le illusioni della gioventù incarnate da Matteo, con cui non si riesce ad empatizzare e che seppur descritto rimane come un elemento inerte e un poco schiacciato dalla storia; lo vediamo sfiorire nel suo orgoglio ferito e nella recita a cui non crederà forse nemmeno lui ma la nostra protagonista sì, solo lei conserverà ammirazione e amore per quella creatura da proteggere dal mondo e dalla propria meschinità, fino a che le forze potranno assisterla, a distanza o vicino perché la vita assieme a lui, tutta la sua vita nell’assenza sarebbe comunque stata magnifica.
«Par delicatesse j’ai perdu ma vie» Rimbaud
AUTORE – MARCO LODOLI

Marco Lodoli è nato a Roma nel 1956. Presso Einaudi ha pubblicato, tra gli altri, la trilogia I principianti, comprendente I fannulloni (1990), Crampi (1992) e Grande Circo Invalido (1993); i romanzi Il vento (1996), I fiori (1999), La notte (2001), raccolti nel 2003 nella trilogia I pretendenti; i romanzi Sorella (2008), Italia (2010), Vapore (2013), Il fiume (2016), Paolina (2018), Il preside (2020) e Tanto poco (2024). Ha inoltre pubblicato la raccolta di recensioni Fuori dal cinema (1999), Isole. Guida vagabonda di Roma (2005), Il rosso e il blu. Cuori ed errori nella scuola italiana (2009), Nuove isole (2014).