239 pp – Edito con EINAUDI ED – Collana I coralli

L’ultimo romanzo di Eleonora Sottili è la sintesi di un vero e proprio viaggio dell’eroina e lo ricrea attraverso le fasi della vita che ognuno di noi, prima o dopo, affronta. Nella lettura è inevitabile traslare le esperienze di Eleonora, fortissimo l’invito al gioco dei riflessi che consente di mettere a nudo le incertezze della vita del lettore mediante un lavoro di rimandi e richiami che lo rende vicinissimo alla protagonista e al suo tentativo di “esserci”. Anche noi ogni giorno accogliamo sfide, lavoriamo alla trama della nostra esistenza e cerchiamo di superare ostacoli. Ogni vita è un soggetto interessante di riflessione, qualcuno può diventare oggetto di scrittura come la moda delle attuali pubblicazioni ci mostra, ma al di là del trend, saperne di più di come altri risolvono questioni vitali ha in se qualcosa di preziosissimo. La letteratura mi ha salvata in molti frangenti e non smette ancora oggi di illuminarmi, a tal riguardo vi cito Eleonora Sottili:

Le lettere d’addio come le famiglie felici si assomigliano tutte, ma quando ne riceviamo una, tendiamo a pensare sempre che la nostra sia unica e ci struggiamo su ogni riga, quando sarebbe sufficiente conoscere un po’ meglio la letteratura per essere più preparati.

Come darle torto?

La protagonista Eleonora – caso di omonimia perché l’autrice pesca e gioca a sua volta con elementi autobiografici mescolandoli abilmente alla fiction – la troviamo in media res, nel suo mondo ordinario. La noia e la disillusione albergano nella sua casa, la ripetitività dei gesti e le relazioni svuotate rischiano di risucchiarla in un nulla che sembra davvero voler ingurgitare il suo mondo. Eleonora però, con le sue sole forze, fa un primo timido passo verso il cambiamento che si preannuncia come inevitabile, altrimenti l’abisso in cui stava scivolando l’avrebbe soffocata. Spinta pertanto da questa sua stessa apatia, Eleonora decide di rispolverare la sua passione per la letteratura e per la scrittura, amore indotto dalla madre che ogni tanto fa capolino con l’esempio e alcune frasette assestate al momento giusto e che alimentano i sogni della figlia. Così sempre di più accade che Eleonora osserva se stessa e la sua vita con un distacco nel quale si insinua una nuova capacità di cogliere i dettagli, le famose orecchie di Karenin che all’improvviso diventano detestabili…. eppure fino ieri non ci aveva badato, anche a noi capita di avere delle improvvise rivelazioni che ci dicono cosa ci piace ancora e cosa no… è la vita, gira, cambia e con essa noi….sarebbe bello essere presenti e coglierla nel suo continuo mutare, amarla in ogni nuova sfumatura. Io penso che Come diventare Anna Karenina inviti a fare proprio questo passo!

L’abilità di Eleonora Sottili nello scrivere questo romanzo sta proprio nel racconto che è la linea principale, immediatamente si palesano tutti i personaggi solidi e pieni di caratteristiche peculiari, debolezze, tic, intenzioni; li vediamo muoversi distintamente sulla scena. Ma anche le citazioni di altri romanzi – i fondamentali – oppure aneddoti come la vita di Balzac, che io amo, lui ci ha creduto e così è diventato uno scrittore. Non è questione del banale “credici puoi”, piuttosto il fatto che se desideri, lavori, ti impegni e non abbandoni la tua strada: qualcosa dovrà accadere per forza. Una carezza per lo spirito vero?

Gli esercizi proposti dall’istrionico insegnante-attore, Enrico, mi hanno fatto subito venir voglia di cimentarmi, di comprare una corda rossa (non vi dico cosa significa, leggetelo!) in fondo, la parola scritta e rappresentata non sono poi la stessa faccia di un unico strumento d’espressione, volto a suscitare pensiero / emozione? Lo spingere degli aspiranti autori a muoversi nello spazio, a creare movimento consapevole li fa passare da una dimensione all’altra: dal vorrei al posso. Una vera guida, una maestro di scrittura ha, a mio modesto avviso, questo super potere e non è facile trovare chi davvero lo possiede!

Ho trovato bellissime innumerevoli scene, che mi hanno commossa perché chiunque scriva, spesso all’inizio dei suoi tentativi tende a chiudersi in un bozzolo che lo rende goffo e invece bisogna brillare. E tu brilli? E’ una domanda che potrebbe suscitare molte emozioni; spinge a riflettere anche su noi stessi, che scriviamo o meno, la scrittura è la vita e quindi mi viene da chiedere a te che leggi, stai vivendo la tua vita autentica? La bellezza di questo romanzo è che riesce abilmente a combinare il romanzo con un prontuario, ci sono anche delle sorprese alla fine del libro e vi consiglio di leggerlo per cimentarvi con le prove e le indicazioni finali di Eleonora che oltre a una bravissima autrice è anche una splendida insegnante e infatti inserisce

“gli esercizi di Enrico” ovvero MODALITA’ PRATICHE PER SVILUPPARE UNA STRAORDINARIA TENSIONE ALLA VITA E UN’INCORREGGIBILE INCLINAZIONE AL DESIDERIO.

Cosa potrebbe fare di più prezioso per il prossimo l’essere umano?

Credo fermamente questa sia la vera missione da compiere, esserci per l’altro e aiutarlo a fiorire, che sia nella scrittura, nel gioco del calcio, nel cucinare biscotti… nel vivere. Esserci per gli altri e offrire chi siamo autenticamente, metterci in circolo per condividere e crescere insieme: questo ci rende esseri umani, nel vero senso della parola.

AUTRICE: Eleonora Sottili

è nata in Toscana nel 1970 e lavora alla Scuola Holden. Ha pubblicato Il futuro è nella plastica (nottetempo 2010) e Se tu fossi neve (Giunti 2015). Per Einaudi, nel 2020 Senti che vento e, nel 2024, Come diventare Anna Karenina (senza finire sotto un treno). Ha curato insieme ad altri il volume «Scrivere», compreso nell’antologia La seconda luna (Zanichelli 2018).

Fonte: www.einaudi.it