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LUCY DAVANTI AL MARE – Elizabeth strout
223 pp – Einaudi Editore

Diverse settimane fa ho letto l’ultimo romanzo di Elizabeth Strout in vista del #salonedellibro di Torino. Volevo andare ad ascoltarla avendone letto qualche testo, sono riuscita a recuperare solo questo che ho apprezzato. Moltissimo invece mi è piaciuta lei, la donna. Attraverso un discorso carico di ironia e commozione ha calamitato l’attenzione di tutti i convenuti; io personalmente sono stata conquistata dalla sua sensibilità e motivata a non abbandonare il mio piccolo sogno di scrittura, grazie al racconto delle sue vicissitudini per raggiungere la pubblicazione, ma ancora prima per essere genuinamente soddisfatta del suo testo.

STORIA – Siamo intorno al marzo del 2020, a New York il covid comincia a dare le sue prime avvisaglie in Europa. La scrittrice Lucy Barton non ne pare consapevole, un pochino come lo siamo stati tutti noi ai primi soffusi allarmi della malattia, alle prime notizie di contagi e chiusure. Il suo ex marito William invece, scienziato e ricercatore allerta le figlie Chrissy e Becka, alle quali chiede di lasciare NY e rifugiarsi in periferia e così fa con lei, la convince a preparare le valige e andare fuori città, sulla costa del Maine. (Giuro che un giorno vedrò quella costa!) La vicenda si svolge con la suspance e la noia vissuta in quelle prime settimane, riscoprire riti e il valore delle piccole cose. I libri, la luce del sole che filtra dalle finestre mutando angolo nel corso del giorno, le passeggiate più o meno clandestine per respirare, per immaginare di esserne ancora capaci. La storia quindi riprende, tipo cronaca le tragedie e il saliscendi di emozioni nel quale ci siamo trovati anche noi, cari ammalati e chiusi in ospedale oppure cari ammalati che non potevano accedere alle cure per le restrizioni e i protocolli previsti.
MINI RIFLESSIONE – Il protagonista vero di tutta la storia, per quando vengano scandagliati gli stati d’animo e le relazioni tra i personaggi è in effetti l’isolamento e il potere che questo ha esercitato sulle persone, dentro e fuori, la comunicazione si è interrotta oppure si è modificata, di certo abbiamo dovuto adattarci a una trasformazione e questa ci ha reso diversi, non peggiori i migliori, forse semplicemente consapevoli della solitudine nella quale si viaggia nel mondo. Ho trovato anche abbastanza inquietante viaggiare nuovamente in quelle giornate di restrizioni, coprifuoco e covid, riscontrare, come già sappiamo, ma leggerlo fa sempre effetto, che abbiamo pensato e sentito molte emozioni simili… siamo stati avvicinati dalla lontananza. Questo si, a pensarci avrebbe potuto renderci migliori ma non è accaduto: Elizabeth Strout ha centrato il punto.
AUTORE: ELIZABETH STROUT

Elizabeth Strout è nata nel Maine ed è vissuta a lungo a New York prima di farvi ritorno. In Italia ha pubblicato, per Fazi editore, tre romanzi, Amy e Isabelle, Resta con me e I ragazzi Burgess, e la raccolta di racconti Olive Kitteridge, con cui ha vinto il Premio Pulitzer (2009), il Premio Bancarella (2010) e il Premio Mondello (2012). Dalla stessa raccolta di racconti è stata tratta una serie tv prodotta dalla Hbo. Per Einaudi ha pubblicato Mi chiamo Lucy Barton (2016 e 2017), Tutto è possibile (2017 e 2018), Olive, ancora lei (2020 e 2021), Oh William (2022 e 2023) e Lucy davanti al mare (2024).
Fonte: www.einaudi.it