Impulso di scrittura giornaliero
Qual è il tuo hobby o passatempo preferito?

La mia risposta, visto il numero di post dedicati alle mie letture potrebbe sembrare scontata: il mio passatempo preferito è leggere, direte. Si, ma anche no. Mi spiego meglio, leggere è solo il preambolo funzionale a un modo d’ essere, io ho bisogno della mia bolla di quiete nella quale ascoltare (o leggere) parole che possano indurmi alla riflessione. Leggere è esattamente questo, un’azione svolta dentro di noi, con noi stessi ma che ha il potere magico dell’acqua sulla terra: ci nutre e ci trasforma. Chi non legge non può capire, ovviamente. Ne ho un esempio in casa, mio marito non solo non legge ma considera la lettura, specie della narrativa, una disgustosa perdita di tempo; brucerebbe tutti i miei libri e detesta che io spenda i miei soldi per acquistarli. Poi però, sapendo che io, più o meno faccio proprio quello che mi va, desiste dal tormentarmi e torna a giocare con la Play, lui ha il suo passatempo, io il mio. Amen.

Dicevo che leggere non è solo un passatempo ma è una passione, un modo di esistere. Si, perché poi, dopo che hai letto un numero discreto di libri, inizi a vedere dei reticolati, sottili fili rossi che uniscono personaggi, stili, collane editoriali, persone che parlano di libri e autori vivi e morti che ti osservano e dentro di te si crea un mondo parallelo, invisibile agli altri e che esiste in quanto frutto della tua sensibilità e intelligenza. Un prezioso costrutto della tua personalità, fatta fiorire attraverso le parole degli altri. Ma cosa può esistere di più bello? Niente, per me.
Da questa mia concezione della lettura deriva l’altra mia passione con cui mi diletto nel tempo libero, e direi anche quello meno libero: la scrittura. Che sia la mia scrittura, che certamente coltivo, o quella degli altri, mi interessa, mi incuriosisce capire perché un autore usi una parola piuttosto che un’altra, oppure un tono o un certo modo di costruire le frasi. Niente di più affascinante. Scrivere significa abbracciare se stessi e il mondo, unirli, riappacificarli. Io che sono sempre stata in lotta con me stessa, con le mie aspettative, con il tempo che non è mai abbastanza o quello giusto, ecco, scrivendo acquisisco una nuova pace, mi sento mentre scrivo, nel mio posto naturale, quello dove sarei dovuta stare fin da quando ho preso in mano la prima matita. La connessione energetica tra mente e mano che distribuisce sul foglio un segno, non c’è altro che ci rende più umani, non c’è altra attività pratica che racchiuda in se l’incredibile salto evoluzionistico che la nostra specie è riuscita a compiere. Non si può evitare di ammetterlo, siamo quello che siamo perché pensiamo a ciò che siamo e se possiamo elaborarlo in parole, trasformiamo la nostra essenza, la nostra banale esistenza in una magia esperibile, condivisibile, tramandata. La nostra natura umana, empatica e più sensibile, solo attraverso la letteratura si compie e così, nel mio piccolo coltivo quello che per me è più importante del mio essere un essere umano.

Questa è la mia parte preferita della giornata, leggere e scavare dentro le parole. Questo è quello che, come tutte le cose che amiamo, vorrei non fosse solo un passatempo ma la mia intera giornata.
Ci sto lavorando, e sono certa che, come per tutte le cose nelle quali mi sono impegnata, ci riuscirò.

Ah poi ci sono i miei altri hobby, il disegno, l’acquarello, il crafting e il lavoro a maglia e uncinetto…ma sono tutte cose secondarie.