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IL GIARDINO DEGLI ARANCI – Dario Voltolini
Edito con La nave di Teseo nel 2022 – Collana Oceani – 118 pp.
Oggi voglio parlarvi di un libro che mi ha conquistata con la sua scrittura preziosa, la sua ironia intelligente e la sua profonda capacità di analisi psicologica: “Il Giardino degli Aranci” di Dario Voltolini. Questo romanzo non è solo una storia, ma un’esplorazione intima della memoria e del tempo, un viaggio attraverso le pieghe dell’anima. Se volete restare in contatto mi trovate anche su instagram o facebook
Scheda sintetica:

Punti di forza: Scrittura preziosa, ironia intelligente, capacità di analisi psicologica. Un romanzo che commuove senza essere sentimentale, grazie alla sua capacità di cogliere l’intensità e la deperibilità delle cose. Un manuale di scrittura, un’esplorazione dell’animo umano, un invito a dissodare i nostri ricordi.
Debolezze: Il tema della vertigine, a mio modestissimo avviso, arriva troppo tardi, se fosse stato anticipato prima forse non sarebbe risultato così improvviso e forse a servizio del finale. Ma magari mi sbaglio io.
Destinazione ideale: Lettori interessati a storie intimiste ma che sanno porgere questioni universali come la memoria. Lettori che amano una scrittura ricercata, le storie non lineari, la profondità senza pesantezza. Lettori che vogliono rispecchiarsi nei meccanismi misteriosi della memoria e nei labirinti del cuore.
INTRODUZIONE
“Il Giardino degli Aranci” è un’immersione nella memoria in perfetto equilibrio tra ironia e sentimento. Un viaggio tra passato e presente che si svolge tutto dentro un unico incontro. C’è molta della vita di ogni lettore, Voltolini tocca con delicatezza la vita di chi legge e la restituisce piena di stupore. Una lettura preziosissima.
TRAMA
Nino Nino, il protagonista, è un uomo di cinquant’anni che, dopo un incontro fortuito all’Ikea con una vecchia conoscenza, Luciana, si ritrova catapultato indietro nel tempo. L’appuntamento con Luciana al Giardino degli Aranci diventa il pretesto per un’intensa rievocazione del passato, un flusso di coscienza in cui si mescolano ricordi d’infanzia, adolescenza e i primi amori.
Luciana era il primo essere vivente a far detonare in questo modo intenzionalmente direzionato la carica interna di Nino Nino, ma va detto che prima di lei, seguendo altre dinamiche, sfumature e modi, altre presenze femminili avevano la loro importante comparsa nella sua vita.
Il romanzo non segue una linea temporale classica, ma si muove avanti e indietro come una pallina da tennis tra Federer e Nadal, come afferma lo stesso narratore. I ricordi emergono in modo frammentario, stimolati dai luoghi, dalle sensazioni, dai suoni. Seguiamo, in ogni caso, come in una parabola evolutiva le figure femminili di riferimento del protagonista, fin dall’asilo con Ilaria – divertentissime le ricostruzioni delle scene in triciclo .
Cos’era quella relazione così priva di diaframmi da infrangere, così bilanciata e senza affanni, senza dolore, coordinata a priori per una danza cavalleresca contro le “Marie pelose”, il nemico urticante, cosa aveva di più, e cosa di meno, delle altre relazioni future fra maschio e femmina? […] …dopo un intervallo di tempo nel quale maschi e femmine avevano imparato a dimnenticarsi gli uni delle altre, nei luoghi di crescita istituzionali e socializzanti come la scuola.
Nino Nino prosegue l’indagine di sè attraverso l’analisi della sua amicizia, condivisione e curiosità verso altre: Sophie, Samantha, Filippa, Ester, Paola Paola… Il Giardino degli Aranci diventa un luogo-simbolo, un catalizzatore di memorie. Nino Nino si interroga sul significato di quegli incontri passati, in particolare con le figure femminili che hanno segnato la sua formazione sentimentale.
RIFLESSIONI
“Il Giardino degli Aranci” è un romanzo che affronta temi universali come la memoria e il tempo con una prosa elegante e ricercata. La memoria non è presentata come un archivio statico, ma come un processo dinamico, in continua evoluzione. I ricordi sono rielaborazioni, reinterpretazioni alla luce del presente, non semplici riproduzioni del passato.
Il tempo, nel romanzo, non è una linea retta, ma un intreccio di esperienze che si influenzano a vicenda. Il passato non è qualcosa di statico, ma qualcosa che cambia in base a come viene ricordato nel presente. Voltolini esplora la relazione tra la memoria volontaria e involontaria, mostrando come i luoghi, i suoni e gli odori possono innescare ricordi inattesi.
Un altro aspetto che emerge con forza è la riflessione sul diventare adulti, sul modo in cui le esperienze passate ci plasmano e ci portano a essere quello che siamo. Il romanzo suggerisce che la vita adulta non è una perdita, ma un’aggiunta, un arricchimento della nostra percezione del mondo. Emerge una sorta di riconciliazione con il tempo, con quello che è stato e quello che è, senza perdere mai la summa di quello che siamo stati e che abbiamo vissuto.
NOTA PARTICOLARE
Una delle caratteristiche che più ho apprezzato di questo romanzo è la scrittura di Voltolini, studiata e ricca di dettagli sensoriali. Le descrizioni dei luoghi, degli oggetti e dei personaggi sono talmente vivide che il lettore si sente immerso nella scena. L’autore è bravissimo nel catturare l’essenza delle emozioni attraverso le parole, creando un’esperienza di lettura immersiva ma anche tenendolo a debita distanza: quella necessaria per assaporare le parole e i modi con cui la storia viene presentata.
Voltolini utilizza una forma narrativa particolare, alternando la terza persona a un dialogo interiore con il protagonista, creando un effetto di straniamento e coinvolgimento allo stesso tempo. Ho molto amato il personaggio Nino Nino e la possibilità di seguirne l’evoluzione dalla tenera età, con tutte le fragilità e illusioni che questa comporta e poi nella caduta, mai troppo malinconica e disperata, preludio verso una risalita – faticosa – verso l’età adulta. Un’età adulta mai completamente formata, sempre in divenire, sempre pronta a essere revisionata e nella quale alberga:
il mistero dell’assenza che non muta con il tempo.
Spero che questo post vi inviti alla lettura di questo piccolo gioiello letterario. Se volete lasciare un commento o un pensiero siete ben venuti.
L’AUTORE – DARIO VOLTOLINI

Dario Voltolini è uno scrittore italiano nato a Torino nel 1959. Laureato in Filosofia, è autore di racconti, romanzi, radiodrammi, testi di canzoni e libretti per il teatro musicale. È anche docente presso la Holden Academy. Fondatore, tra le altre cose dei blog letterari La nazione indiana e Il primo amore. Tra le sue opere più note ricordiamo Rincorse, Forme d’onda, Primaverile, Pacific Palisades. Inoltre Voltolini ha collaborato con diversi artisti e musicisti