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VELLUTO E PIUME – Rossella Ghigliotti
Scatole Parlanti Editore, 220 pp.

Con Velluto e piume, la pittrice e scrittrice triestina Rossella Ghigliotti giunge alla sua quarta prova narrativa. Dopo L’esteta del male (2011), Come gladiatori (2012) e Ieri prima che sia tardi (2023, Infinito Edizioni), Ghigliotti conferma una voce letteraria curiosa e sperimentale, sempre in cerca di forme espressive capaci di evocare, più che spiegare.
Una scrittura che guarda
Nelle pagine di Velluto e piume si riconosce uno dei tratti distintivi dell’autrice: una scrittura per immagini, che procede per flash nitidi, come se ogni scena fosse concepita prima con lo sguardo, poi con la penna. Non è un caso: l’esperienza pittorica si fa sentire. Le parole disegnano e sfumano, creando una trama che porta il lettore in luoghi simbolici, filtrati da una lente emotiva. La narrazione diventa così uno strumento di osservazione e distacco, ma anche di immersione: ci si addentra nelle storie per poi uscirne con nuove domande.
Tema e ambientazione: il dopo, e ciò che lo precede
Il romanzo si muove avanti e indietro nel tempo, in una Trieste appena suggerita, quasi archetipica. Non è la città del turismo o della cartolina, ma un luogo interiore, condiviso. La Trieste di Ghigliotti appartiene a tutti: è quella delle madri che sbagliano, delle figlie che ricordano, dei segreti sepolti in soffitta e dei destini che, prima o poi, presentano il conto.
Il tema centrale è il dopo: ciò che resta, ciò che si diventa per effetto di ciò che si è vissuto. Un’eredità intima e familiare, che condiziona il modo in cui guardiamo il mondo e noi stessi. In questo contesto, la speranza — sottile, ma ostinata — diventa una forma di resistenza.
Trama: eredità e assenza
Protagonista è Ana, giovane donna che attraversa Muggia in un cammino fisico e interiore. Le sue riflessioni fanno da ponte con il passato, e il racconto si sposta su Caterina, sua madre, una ragazza ambiziosa e irrequieta, assetata di libertà. Una libertà che però si trasforma in condanna: un amore precipitato, un matrimonio riparatore, e poi l’inquietudine che diventa abbandono.
Caterina si perde. Diventa assente, inconsapevole. Ana cresce tra le fratture, portando il peso di scelte non sue, di una madre fantasma e di legami rimasti senza linguaggio. La scrittura non giudica, ma mostra: mostra come il desiderio frustrato possa trasformarsi in dolore, e il dolore in distanza.
Personaggi e struttura
A contrastare il buio emotivo della protagonista c’è Mentana, la nonna: una figura forte, concreta, che rappresenta un’ancora affettiva e una memoria familiare resistente. Ma Ghigliotti non cede a topoi semplicistici: la forza femminile non è mai idealizzata. Anzi, il romanzo si muove nel territorio incerto dell’ambiguità — dove uomini e donne sbagliano, fuggono, si redimono.
Ed è qui che l’autrice dimostra maturità narrativa: intreccia piani temporali, psicologie sfaccettate e dinamiche affettive complesse, senza mai perdere il filo. Il romanzo non cerca la sorpresa a tutti i costi, ma costruisce un ritmo interiore che accompagna il lettore fino alla fine, dove si apre la possibilità di una nuova consapevolezza.
Conclusione
Velluto e piume è un romanzo delicato ma non fragile, intimo ma mai chiuso su sé stesso. Rossella Ghigliotti conferma una scrittura personale, colta e sensibile, che ha il coraggio di affrontare temi dolorosi con onestà narrativa. Il risultato è un testo che invita non solo a leggere, ma a guardare dentro — proprio come farebbe un pittore con la tela bianca davanti.
AUTRICE:
Rossella Ghigliotti

è nata nel 1971 a Trieste, dove vive e lavora come impiegata presso una compagnia di assicurazioni. Laureata in Storia con una tesi di ricerca su Trieste nel periodo 1924-1930, nel 2011 ha iniziato il suo percorso narrativo con L’Esteta del Male, al quale ha fatto seguito, nel 2012, Come gladiatori. Del 2023 il suo terzo romanzo, Ieri, prima che sia tardi. Pittrice, ha esposto suoi lavori a Udine, Roma e Treviso.
Consigliata la lettura! Segnalo altre recensioni nel blog di uno degli editori di Rosella Ghilgiotti, Infinito Edizioni, che mi sono già trovata a recensire con La piccola Parigi, Vynnyki Bazar e La mano nera.
Buoni libri!