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TUTTA LA STANCHEZZA DEL MONDO – Enrica Tesio
Oggi parlo di una lettura che mi ha inseguita a lungo: Tutta la stanchezza del mondo di Enrica Tesio nel suo azzurro irresistibile, mi faceva l’occhiolino dalle vetrine delle librerie da mesi, addirittura l’ho visto spingersi tra le riviste e i romanzi di Wilbur Smith all’Ipercoop. Alla fine non ho acquistato una copia cartacea del libro perché nelle ultime settimane mi è sfuggita di mano la questione budget per le letture e ho accumulato troppi libri, siccome non amo avere la casa piena di libri non letti, mi sembrano estranei lasciati sulla soglia, allora faccio finta di raggirare la situazione facendo uso di Storytel. Scopriremo insieme, per il vostro puro sollazzo, quale fobia mi creerà “la mia libreria” di Storytel che trabocca di buoni intenti.

Mi sono messa ad ascoltare il testo di Enrica Tesio letto da Tamara Fagnocchi, così de botto, da un momento all’altro ho aperto l’icona e messo play e devo dire che le mie antennine si sono subito sintonizzate con la sua voce, che ho trovato freschissima e in linea con quello che avevo bisogno di sentire. Ho scoperto che la scrittrice ha iniziato come autrice di un blog tiasmo che mi affretto a seguire immediatamente, mannaggia a me che non l’avevo già fatto.
La notizia da cui parte questo romanzo-riflessione che prende la forma di un lungo divertentissimo monologo è che il papa si dimette, non per altre ragioni ma perché affetto da stanchezza patologica. La stanchezza diventa il “filtro” attraverso il quale osservare se stessi e gli altri, questo è possibile proprio grazie al multitasking l’abito che abbiamo deciso di condividere e indossare negli ultimi decenni e che pare, pare, sia uscito di moda ma resti comunque nell’armadio di tutti. Ci sta male ma lo usiamo all’occorrenza, fregandocene che tanto in quel momento non ci vedrà nessuno. Come quando esci a fare la spesa in pigiama macchiato di dentifricio e poi incontri mezzo mondo, quella sensazione li di malessere.
Stanchi, stanchissimi. Siamo tutti distrutti, sfiniti, sfatti, sul ciglio del burrone, pronti a collassare. Nel libro di Enrica Tesio viene descritto con dovizia di particolari lo stato di smarrimento nel quale attraversiamo il mondo, da single, studenti, genitori, dipendenti, partite iva… quello che siamo, siamo, resta trasversale un minimo comun denominatore fatto di arreso stato di rincoglionimento, profondo sfinimento e incapacità di scendere dalla trottola sulla quale siamo ancorati come caparroni sullo scoglio.
Maneggiamo la vita con poca delicatezza, malgrado sia fragile e poi ci balocchiamo con i cocci che raccattiamo, cercando di trovare impiego per ogni rimasuglio di quella che, ci sembrava, sarebbe stata la nostra vita. Galoppiamo per trent’anni salvo poi renderci conto che qualcosa non torna ma dobbiamo galoppare avanti, anche se ora più che altro trotterelliamo, proseguiamo con la farsa. Sorridendoci e ammiccando, sappiamo che voi sapete che loro sanno che noi sappiamo che in fondo è tutta una grande fregatura. Non resta altro modo per definire quello che ci succede vivendo, crescendo e affacciandoci all’età della saggezza, perché dire invecchiare oggi è reato più grave che mangiare lo zucchero. Non valgono nemmeno le dietorelle, ne ingoi una e scatta l’anatema, avrai cagotto per l’eternitàààà, l’aspartame è il male che più male non c’è. Si, ho capito ma a ben guardare siamo circondati di cause di morte precoce, che si fa quindi? Che faccio lascio? La adoro questa frase, dove posso la metto, sarà il mio leit motiv dei post interlocutori, perché questa non vuole essere una recensione ma solo un consiglio con l’ aggiunta alcune mie arbitrarie divagazioni sul fatto che viviamo tempi davvero difficili.

Enrica Tesio – Riporto dal sito di Bompiani
Enrica Tesio, torinese, ha tre figli, un amore e un mutuo. È copywriter da quando aveva vent’anni. Ha esordito per Mondadori nel 2015 con La verità, vi spiego, sull’amore, dal quale è stato tratto un film per la regia di Max Croci. Per Giunti ha pubblicato la raccolta Filastorta d’amore: Rime fragili per donne resistenti, per Bompiani Dodici ricordi e un segreto (2017) e Tutta la stanchezza del mondo (2022), da cui è nato uno spettacolo con Andrea Mirò. I sorrisi non fanno rumore è diventato un film.
[…] di Tutta la stanchezza del mondo e mi sono innamorata dello stile fresco e aperto di Enrica Tesio. Qui trovate la mia precedente […]