NN Editore – 208 pp. – Collana Le Fuggitive

Il romanzo Santa nasce all’interno della scuola di scrittura Karenin e questo, per me, è già indice di cura e qualità, ma devo sottolineare che io l’ho scoperto solo una volta finito di leggere il romanzo che mi ha calamitata dalla prima all’ultima pagina, proiettandomi nel mondo di Santa, dentro la sua testa e in una realtà che ho trovato nota per alcuni aspetti relazionali; una serie di dinamiche affini al mondo che in alcune frange della mia famiglia “di giù” mi è capitato di osservare, la mia appartenenza al “territorio” descritto e alla “filosofia” che vi aleggia mi hanno fatto apprezzare molto .

TRAMA: Incontriamo Santa ormai grande già complicata dalla vita vissuta; la telefonata della madre l’avvisa della morte di Alfredo, il vicino che, quando Santa era piccola, erano venuti a sequestrare e nel quartiere del paese di origine in Calabria, Pontecagnano, una volta rilasciato i bambini non avevano mai smesso di giocare al sequestro con frasi in codice che sancivano la liberazione o l’uccisione del sequestrato, per inquadrare bene l’atmosfera, anche linguistica, in cui cresce Santa. Un gioco crudele, da bambini, forse anche un gioco da adulti. Santa nasce femmina quando tutti volevano un maschio e da questa verità non detta, rimane invischiata e con essa cresce la sensazione di non essere abbastanza, non abbastanza Santa (appunto). Il rapporto con la sorella, estremamente gelosa, viene gestito in modo ingenuo dai genitori che finiscono con l’assecondarla a scapito della piccola Santa che cresce all’ombra dei capricci della sorella, senza mai dire nulla, facendosi piccola, invisibile, come i suoi desideri che perdono la strada. L’unico desiderio che resta vivo dentro Santa è di andare lontano, coglie l’occasione di un amore, Gianni, che la trasporta fino in Sicilia a Nora, le dona ma che tale poi non si dimostrerà, non come quell’amore che Santa cerca. Solo Tommaso il figlio avuto da Gianni riuscirà a farle provare la sensazione di essere amata in modo totale, come lei ha sempre desiderato. Un secondo Amore poi arriverà, pieno di erotismo e di cose non dette che porteranno la protagonista all’esasperazione. Una donna combattuta tra ciò che vuole essere e quello che gli altri, la gente, si aspetta ed è proprio nel combattere la gente che Santa si consuma. Santa entra in un vortice di sofferenza che la porta quasi alla follia, sarà l’affetto per lei più caro, la nonna Bruna, quella che l’ha sempre vista per quello che è e l’ha guardata con occhi “luccicanti” senza che lei lo dovesse meritare, a darle una soluzione per il suo dolore. L’occasione del funerale di nonna Bruna sarà quella per “risolvere” la questione, forse una volta per tutte.

RIFLESSIONI: Santa, la protagonista del romanzo, è una donna che non sta comoda da nessuna parte, in nessun ruolo, a cominciare dal suo nome che diventa fin da subito un cruccio, una questione da risolvere e che le suggerisce d’essere sempre fuori posto. Santa recrimina agli altri, da tutta la vita la sua infelicità. La percezione che ha della sua vita è di vuoto, manca sempre qualcosa che non è come lei vorrebbe, perché vuole di più, cerca, annaspa, non coltiva nessuna gioia.
Siamo trasportati nel mondo interiore della protagonista, nella sua vita che per alcuni tratti è tragica ma anche un poco comica se vogliamo. Santa che è forte sempre davanti a tutti e tiene le lacrime dentro agli occhi “alzando la testa”, Santa che non chiede mai aiuto a nessuno e spera gli altri si comportino come lei si aspetta per decidere che cosa farne.
Aspettativa destino e Amore sono le parole che più mi sento di associare a questa lettura. Il Destino, perché dove nasciamo è una coincidenza, un fatto che non ci spetta di scegliere: questo è, possiamo accettarlo o combatterlo e se lo combattiamo significa che la nostra aspettativa nei confronti dei fatti e delle persone che ci capitano, sono sempre un passo oltre quello che potremo davvero avere. Vivremo proiettati in un futuro inesistente, fuggendo dalla vita in virtù di un sogno che non vedremo mai realizzato e che non sapremo mai fino in fondo, se è proprio quello che fa per noi. L’Amore è il motore di ogni nodo della nostra esistenza, ciò che racchiude l’alfa e l’omega di tutto ciò che siamo e di ogni traiettoria che trafigge il tempo dal passato al futuro, attraverso le generazioni. L’Amore è tutto quello che vogliamo e racchiude la forza che ci tiene in vita e quella che fa compiere i gesti più dissoluti.

AUTORICE : Rosanna Turone

Fonte: NN EDITORE

Rosanna Turone è musicista e insegnante. Nata a Gioia Tauro nel 1981, è diplomata in pianoforte e clavicembalo. Nel 2021 ha frequentato il corso “Trovare la sedia – scrivere un romanzo in un anno” a cura di Paolo Nori presso la Scuola Karenin di Bologna. Vive a Biella dove è docente di pianoforte. Santa è il suo romanzo d’esordio.
Fonte: NN EDITORE