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L’ESERCIZIO DEL DISTACCO – Mary B. Tolusso
Bollati Boringhieri – Collana Varianti, 2023 – 174 pp.
Un romanzo che sussurra la verità del tempo perduto

L’esercizio del distacco, romanzo beve ma vertiginoso dove la disciplina è sopravvivenza e il ricordo una ferita da cui fuggire. Pubblicato nella prestigiosa collana Varianti di Bollati Boringhieri, è un libro che lascia una traccia sottile ma indelebile.
Mary Barbara Tolusso, poetessa e intellettuale dalla scrittura elegante e cesellata, costruisce qui un racconto che scava sotto la superficie delle emozioni, dei ricordi e dei legami, restituendoci il ritratto di una giovinezza fragile, disciplinata e forse per questo spezzata.
È un romanzo che interroga le illusioni del passato, quelle ore di felicità assoluta a cui non si dovrebbe sopravvivere, e lo fa con la lucidità affilata della poesia:
“Tutti hanno vissuto ore fatte di una felicità assoluta, alla quale non si dovrebbe sopravvivere.”
Tolusso ci ricorda che siamo legati a un tempo che rincorriamo per tutta la vita, e che proprio quell’attimo — magari solo intravisto — diventa il miraggio che ci fa andare avanti, pur sapendo che non tornerà mai più.
Trama: il collegio, la disciplina, l’amore trattenuto
La protagonista — senza nome — viene accompagnata dai genitori in un collegio per élite. Qui, il rigore educativo è assoluto: la regola è mens sana in corpore sano.
Il distacco dalla famiglia è il primo prezzo da pagare in cambio di un futuro di successo. In questo microcosmo di controllo, le emozioni sono pericolose, la vicinanza un rischio. Le suore vigilano, non senza un piglio che a tratti può apparire crudele, e lo è.
A dare respiro alla protagonista è Emma, una ragazza solare ma non per questo meno profonda e che diventa subito rifugio e specchio.
David è invece l’amore trattenuto, distante, perfetto nella sua inaccessibilità.
Nicolas, l’amore reale, è clandestino, notturno, fuori dalle regole, vissuto oltre il confine. Un amore colpevole.
La protagonista risponde al mondo con ordine e freddezza, strumenti per contenere ciò che non può ancora essere nominato: le emozioni.
Amicizia: legami imperfetti, desiderati e temuti
In questo romanzo, l’amicizia è un campo di prova. È il luogo in cui si cercano conferme, si collaudano desideri, si scrutano gli altri per riconoscersi — o per capire cosa non si sarà mai.
La protagonista ammira Emma, sopporta invece con distacco la compagna di stanza americana, che osserca con ironia critica, la giovane è candida, ossessionata dai profumi e dai pacchetti del daddy, e guarda David da lontano, incapace di manifestare ciò che prova.
Nicolas, infine, è l’unico legame fisico, reale. Ma è anche un legame che non può durare.
L’adolescenza, qui, è una stagione senza spensieratezza, un tempo di domande che non trovano risposte, e l’amicizia non è mai semplice: è tensione, distanza, sogno.
Memoria e distacco: la vera forma della sopravvivenza
La memoria, nel romanzo, è un’arma a doppio taglio.
Ciò che si ricorda può annientare. L’unica via per sopravvivere è il distacco, la capacità di allontanarsi dalla persona che si è stati, dai sogni che non si sono realizzati, dall’idea che avevamo di noi stessi.
Tolusso ci mostra come anche gli oggetti conservati — una foto, un cassetto, un ricordo — possano diventare gabbie.
E allora occorre restituirli al mondo, rimetterli in circolo, lasciarli fluire in altre vite.
Solo così si può interrompere il loop e iniziare a vivere davvero. Gli oggetti vanno lasciati liberi, che altrimenti perderanno il loro senso, sepolti nella polvere delle soffitte. Gli oggetti, come amuleti, devono essere rimessi in circolo, perché diventino nuovi ricettacoli di altre vite, di altre emozioni e di altri ricordi e poi di nuovo acquistano significato in un samsara virtuoso che non intrappola le esistenze ma le rende libere di fluire.
La disciplina come resistenza, il distacco come forma di amore
Il titolo L’esercizio del distacco è già una dichiarazione poetica: non una condanna, ma un atto necessario. Distaccarsi non è cinismo, ma sopravvivenza consapevole, una forma di amore verso se stessi, verso ciò che si può ancora salvare.
La protagonista sceglie la disciplina per non affondare. Ma nonostante tutto, i sentimenti passano, filtrano, restano. La memoria la perseguita, l’amore perduto la accompagna.
E proprio in quella tensione tra controllo e desiderio, tra fuga e nostalgia, nasce la scrittura di Tolusso: limpida, affilata, elegiaca.
Perché leggerlo
Se amate i romanzi che parlano sottovoce, che sanno dire moltissimo senza gridare, che interrogano il passato e il nostro rapporto con la memoria e la perdita, allora questo libro vi accompagnerà a lungo.
L’esercizio del distacco è un romanzo breve ma densissimo, un ritratto delicato e implacabile della formazione di un’anima, firmato da una delle voci più profonde e raffinate del panorama letterario italiano contemporaneo.
AUTRICE: Mary Barbara Tolusso

vive tra Milano e Trieste. È autrice dei romanzi L’imbalsamatrice (Gaffi, 2010), L’esercizio del distacco (Bollati Boringhieri, 2018) e delle raccolte poetiche L’inverso ritrovato (Lietocolle, 2003), Il freddo e il crudele (Stampa, 2012), Apolide (Specchio-Mondadori, 2022). Ha tradotto Giacomino da Verona per il volume Visioni dell’aldilà prima di Dante (Mondadori, 2017). Alcuni suoi versi e racconti sono presenti in antologiche tra cui Poeti dopo il Duemila (Fondazione Mondadori) e I mari di Trieste (Bompiani). Ha vinto il Premio Pasolini (2004) e il Premio Fogazzaro (2012).
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